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Superare 11 esami in una sessione grazie al planning ed al giusto metodo di studio
- 22 Marzo 2021
- Pubblicato da: studemme.com
- Categoria: Articoli di studemme

Sfruttare al meglio la sessione estiva grazie al planning e al giusto metodo di studio
“Come ho superato 11 esami in una sessione”
Diciamocelo: qualsiasi studente universitario sogna di godersi l’estate senza il pensiero fisso degli esami che avrebbe dovuto dare durante la sessione estiva, ma che sono inevitabilmente finiti a settembre nella speranza che le vacanze portino miracolosamente un po’ di voglia di studiare.
La verità è che spesso le sessioni estive sono una variante “colta” della tortura cinese. Uno stillicidio di gocce d’acqua sostituito da esami parziali, interi, parziali di parziali, interi di parziali, e chi più ne ha più ne metta. Metri cubi di appunti, libri di testo, riassunti e slide con i quali potremmo costruirci delle trincee, casomai dovesse esserci una sparatoria in camera nostra.
Tuttavia, nonostante una media di 9 esami a sessione estiva (con un picco di 11 il primo anno, giusto per iniziare con calma), nel corso della triennale non ho mai dato un esame a settembre. Sapevo che il mio cervello, una volta andato in stand-by intorno alla metà di luglio, non si sarebbe ripreso del tutto fino alla prima settimana di dicembre. Così mi sono comportata di conseguenza. Non che io sia certo una specie di dio dello studio incarnato; in tre anni di crisi isteriche pre, durante e post studio ne ho viste.
Come ho fatto quindi, se escludiamo offerte sacrificali, mazzette, torture, ceri votivi o cose simili? Mi sono affidata al planning e ad un metodo di studio ben strutturato.
Prima di spiegarvi più nel dettaglio cosa intendo dire, ci tengo a fare alcuni disclaimer:
- Come tutto ciò che riguarda lo studio, anche quello che sto per dirvi è basato sulla mia esperienza personale. Non ho idea se ciò che torna utile a me possa servire anche a voi. Magari sfrutterete solo alcune delle idee che vi proporrò, magari nessuna. Vi consiglio però di fare almeno un tentativo. Vi assicuro che non sarà tempo sprecato;
- Non nego che molto dipende dal tipo di esami che dovete fare. Sia la quantità di materiale che la difficoltà degli argomenti trattati influenzeranno molto la quantità di studio che riuscirete a gestire. Se anche un esame o due dovessero finire a settembre perché darli a giugno insieme agli altri era impossibile… pazienza! Ricordate che al primo posto deve sempre, sempre venire la vostra salute
1) Il planning
Da brava control freak tendente al pessimismo cosmico, ho sempre sentito la necessità di avere tutte le cose importanti organizzate al dettaglio. Chi non mi conosce bene mi ritiene semplicemente una persona “organizzata”, ma quello che faccio in realtà è preparare in anticipo soluzioni a problemi che probabilmente non si presenteranno mai. Strano ma vero, questa mia tendenza si è rivelata particolarmente utile all’università.
Il mio planning della sessione si articola nei seguenti step:
- Pianificazione delle date d’esame
- Quando: appena vengono pubblicate le date d’esame per la sessione estiva (nella mia università della triennale succedeva all’inizio di marzo, in quella attuale è sempre una sorpresa)
- Come: su foglio di carta scrivo i nomi di tutte le materie, e sotto i nomi le date dei vari appelli. Stilo poi una specie di “calendario degli esami” provvisorio, scegliendo le date in base alla data di fine del corso e al numero di crediti
- Perché: anche se è un calendario che si può modificare successivamente, è sempre bene partire con degli obiettivi ben chiari fin da subito
- Planning dei materiali: per evitare spiacevoli imprevisti, è sempre meglio recuperare il prima possibile tutti i libri, articoli (o eventuali riassunti) necessari. Se riuscite, scrivete in anticipo i riassunti dei libri, così da avere meno materiale da studiare successivamente
- Pianificazione dello studio
- Quando: 1 mese e mezzo (circa) prima del primo esame
- Come: immaginiamo di dover preparare 4 esami per il mese di giugno. Il nostro obiettivo è quello di creare una tabella settimanale per lo studio, simile a quella sotto
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | Domenica | |
Mattina | |||||||
Pomeriggio | |||||||
Sera |
Come prima cosa dobbiamo capire quando abbiamo tempo per studiare. Eliminate le caselle dove sapete che sarete impegnati (es. per lavoro). Fatto ciò, non resta che collocare nelle altre caselle le materie da studiare. Personalmente non mi piace studiare per troppo tempo di fila la stessa materia, quindi di solito dedico al massimo 1 ora al giorno per materia, spesso anche meno.
Se la materia in questione ha molto materiale/è molto difficile, la inserirò quasi ogni giorno, altrimenti sarà sufficiente inserirla un giorno sì e uno no, o addirittura ogni due giorni. Idealmente dovreste riuscire a visionare tutto il materiale in una settimana.
Naturalmente anche questo “calendario” è molto flessibile: più andrete avanti con lo studio e meno tempo impiegherete per materia. Se invece vi rendete conto che state iniziando a rimanere indietro con una materia, vi basterà aumentare il tempo e la frequenza. Qui vi propongo un esempio realizzato con materie random della mia triennale:
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | Domenica | |
Mattina | X | X | X | Marketing (45 min) | Comunicazione digitale (30 min) | Marketig (45 min) | X |
Pomeriggio | Istituzioni e mercati (1h)
Marketing (45 min) |
Istituzioni e mercati (1 h) | Comunicazione digitale (30 min)
Marketing (45 min) |
Istituzioni e mercati (1 h)
Russo (30 min) |
Russo (30 min) | Russo (30 min) | X |
Sera | Comunicazione digitale (30 min) | Russo (30 min) | Russo (30 min) | X | X | X | X |
So che può sembrare un metodo molto drastico, ma nel mio caso ha funzionato. Sapevo cosa dovevo fare giorno per giorno, sapevo quanto tempo ci avrei messo (all’incirca, le mie erano ovviamente stime), e sapevo che una volta fatto quello sarei potuta uscire. Bei tempi quando si usciva ancora di casa…
Il mio consiglio, proprio perché questo “metodo” si basa su brevi sessioni di studio, è quello di iniziare con largo anticipo (minimo un mese). Se poi doveste finire prima di studiare… meglio ancora! Vi basterà ripassare una volta ogni due/tre giorni.
2) Il metodo di studio
Naturalmente il planning in sé non serve assolutamente a nulla se non è accompagnato da un metodo di studio efficace. Ma come si fa a capire quale metodo di studio è efficace per noi?
La mia risposta molto poco professionale è: andate a tentativi.
Non c’è un metodo universale che funzioni per tutti quanti allo stesso modo. A meno che non sia quello che ti consigliano certi siti molto loschi che vogliono “aiutarti” a preparare un esame in 7 giorni rivelandoti un metodo infallibile per la modica cifra di 200 euro (o forse anche di più).
Quindi, sperimentate! Fate qualche ricerca sul web (o su @studemme), e troverete innumerevoli tecniche di memorizzazione. Se volete subito un po’ di ispirazione, ecco come procedo io:
- Lettura e ripetizione. Leggo una piccola sezione degli appunti e provo a riformularla a voce alta con parole mie
- Parlare a voce alta mi risulta molto più efficace della lettura silenziosa, perché riesco a rimanere concentrata più a lungo e riesco a sfruttare la mia memoria uditiva.
- Dire le cose “in un altro modo” mi permette di controllare se ho capito davvero il concetto o se c’è qualcosa di poco chiaro. La chiave è fare finta di spiegare quel concetto a qualcuno che non ne sa niente di quella materia, perché vi costringerà a formulare il vostro discorso in modo semplice e chiaro
- Scrittura. Il passo successivo è trasformare ciò che state ripetendo in schemi. E mi raccomando, schemi, non riassunti. Bastano poche parole chiave e brevi frasi connesse tra loro da linee, frecce, onde… va bene tutto, l’importante è che lo schema sia chiaro
- Realizzare schemi aiuta a rinforzare i concetti appena ripetuti, e serve ad ordinarli meglio nella nostra mente
- Gli schemi sono un ottimo materiale per fare un ripasso rapido
- Ripetizione. Usando gli schemi appena realizzati come scaletta, provo a ripetere tutto quanto creando un discorso tutto mio. Vado a rileggere gli appunti solo se c’è qualcosa che faccio fatica a ricordare
- In questo modo si evita di ripetere a pappagallo gli appunti, e ci si abitua a creare discorsi propri collegando gli argomenti in modo diverso in preparazione all’esame
Insomma, come avrete notato non c’è nulla di magico in ciò che faccio. Vi garantisco che soffro insieme a voi durante ogni sessione, e il cursore del mio mouse ha sfiorato più di una volta l’icona della rinuncia agli studi. Spero però che questi miei consigli vi facciano soffrire almeno un pochino di meno!
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